“Grândola, vila
morena
Terra da
fraternidade
O povo é quem
mais ordena
Dentro de ti, ó
cidade”
(Grândola, Vila
Morena)
Brevissimo racconto di una festa
In Italia,
il 25 Aprile festeggiamo la fine della guerra e la liberazione dal fascismo.
Dato
curioso: anche in Portogallo si festeggia il 25 Aprile, che nel 1974 ha visto
nascere quella che è conosciuta come la Revolução dos Cravos (rivoluzione dei
garofani), la fine della dittatura portoghese. Mi è sembrata una coincidenza
molto significativa, dal mio punto di vista italiano, che i miei due paesi
(quello dove vivo ora e quello dove sono nata) festeggino entrambi una
liberazione nello stesso giorno; e mi è sembrato interessante osservare come,
esattamente, il Portogallo festeggi il suo 25 Aprile.
Ma prima di
tutto… perché i garofani?
Me lo sono
chiesta anche io. Il fatto che nei giorni precedenti al 25 aprile apparissero
ovunque manifesti pieni di fiori rossi, e che la città si trovasse in un
subbuglio abbastanza inusuale (Evora, per quanto sia una città molto viva, di
solito non ha un palco piazzato davanti al municipio ne’ concerti programmati
per 4 giorni di fila in diversi punti strategici della città) mi ha fatto
sospettare che qui la festa sia molto più sentita che in Italia. Il mio amico
Luis, che è praticamente il mio informatore numero 1 per quanto riguarda i
misteri culturali del Portogallo, mi ha spiegato in breve cosa è successo il 25
Aprile: gli stessi militari al servizio del regime hanno organizzato un colpo
di stato per rovesciare la dittatura, con l'appoggio della popolazione. Le persone, per le strade, infilavano garofani
rossi nelle canne dei fucili: il regime si è arreso e la rivoluzione (unica al
mondo nel suo genere) conta un numero di vittime pari a soltanto 4 morti.
Il
governo provvisorio che è stato poi costituito si è dato uno stampo di matrice
molto socialista; e questo aspetto della cultura portoghese si vede ancora, in
molte sfumature del pensiero comune e dell’orientamento politico generale del
paese. La rivoluzione dei garofani, dunque.
Qui ad
Evora, la città ha organizzato tre giorni di concerti distribuiti in varie
parti della città ed uno spettacolo di fuochi artificiali nella piazza, allo
scoccare della mezzanotte fra il 24 e il 25 aprile. Di fatto, la rivoluzione
vera e propria è cominciata proprio a quell’ora: e mezzanotte e venti del 25
aprile 1974, alla radio ( Rádio Renascença) suona la canzone popolare “Grândola, Vila Morena” (dichiarata
illegale dal regime in quanto “alludeva al comunismo”). E’ il secondo segnale
dato dai militari, il vero inizio della rivoluzione. Il primo era stato, alle
22:55 del 24 aprile, la canzone “E depois
do Adeus” trasmessa dagli Emissores Associados de Lisboa: il via alle prese
di posizione. E così, in una notte, cambia la storia del paese.
Mi ha
sorpresa incredibilmente come i portoghesi sentono lo spirito del 25 aprile. La
piazza di Evora era talmente piena che per trovare i miei amici ho dovuto
praticamente farmi strada a gomitate; sotto il palco c’erano tutti, o quasi
tutti, gli studenti della città (Erasmus e portoghesi, insieme). Ho
riconosciuto compagni di classe e conoscenti. A mezzanotte, il concerto finisce
e si fa silenzio. Iniziano i fuochi artificiali. Comincia a suonare la canzone
che diede il via alla rivoluzione, e nel silenzio generale i portoghesi
cantano. Alcuni ragazzi regalano garofani. E’ stato davvero, davvero
emozionante, per tutti noi studenti stranieri.
Mi ha fatto
pensare, in effetti, a come noi sentiamo il nostro 25 aprile. Al fatto che
molte persone, in Italia, non sanno bene neanche a cosa si deve questo giorno
di festa; e al fatto che politici e intellettuali hanno più
volte proposto di eliminarlo. Come se si potesse eliminare la storia. E penso
che qui in Portogallo, il giorno dopo, alla fine di un concerto Ska il gruppo
ha suonato “Bella Ciao” (si, in
italiano), e tutti noi italiani abbiamo cantato. Un’amica nepalese mi ha detto
che assolutamente, per favore dovevo insegnarle quella canzone. Qui, ed in Italia
dimentichiamo.
Sono davvero
grata per aver avuto l’opportunità di condividere questo momento con il popolo
portoghese, e per aver potuto riflettere un po’ di più sul mio paese. E’ stata
una settimana molto, molto intensa.
Nel prossimo
episodio: il jantar de gala.
Beijinhos!
PS: Se volete saperne di più sulla rivoluzione
https://pt.wikipedia.org/wiki/Revolu%C3%A7%C3%A3o_de_25_de_Abril_de_1974
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