saudade...

PARA MIS AMIGOS HISPANOHABLANTES :)

MENSAJE PARA MIS AMIGOS HISPANOHABLANTES :)
Hola gente!
Esta va a ser una pequeña descripción de lo que voy a estar haciendo acá, en este espacio virtual que habla de mi Erasmus en Portugal.
Les explico: como ustedes saben, ya estoy a punto de terminar la Uni y este es mi último semestre antes de recibirme.
Parte de mi proyecto final (que básicamente se centra en el choque cultural y las dificultades a la hora de integrarse, con referencias a las funciones del cuento de Propp... si quieren más informaciones, me van diciendo jajaja) va a ser escribir un blog sobre mi experiencia de intercambio, la lengua, lo difícil de adaptarse a una nueva cultura etc etc. Es muy importante para mí, ya que esta va a ser la parte más linda y más central de todo mi proyecto :)
Decidí que cada tanto va a haber un post en castellano, cuando se me ocurra alguna cosita interesante o alguna comparacón con los países hispanohablantes que conozco (sobretodo con mi querida Argentina), para que ustedes, si es que están interesados, puedan saber que es lo que va pasando en esta tierra portuguesa :)
Un abrazo y un saludito!!

giovedì 12 maggio 2016

BREVE RIASSUNTO DI UN 25 APRILE PORTOGHESE

“Grândola, vila morena
Terra da fraternidade
O povo é quem mais ordena
Dentro de ti, ó cidade”
(Grândola, Vila Morena)

Brevissimo racconto di una festa


In Italia, il 25 Aprile festeggiamo la fine della guerra e la liberazione dal fascismo.
Dato curioso: anche in Portogallo si festeggia il 25 Aprile, che nel 1974 ha visto nascere quella che è conosciuta come la Revolução dos Cravos (rivoluzione dei garofani), la fine della dittatura portoghese. Mi è sembrata una coincidenza molto significativa, dal mio punto di vista italiano, che i miei due paesi (quello dove vivo ora e quello dove sono nata) festeggino entrambi una liberazione nello stesso giorno; e mi è sembrato interessante osservare come, esattamente, il Portogallo festeggi il suo 25 Aprile.

Ma prima di tutto… perché i garofani?



Me lo sono chiesta anche io. Il fatto che nei giorni precedenti al 25 aprile apparissero ovunque manifesti pieni di fiori rossi, e che la città si trovasse in un subbuglio abbastanza inusuale (Evora, per quanto sia una città molto viva, di solito non ha un palco piazzato davanti al municipio ne’ concerti programmati per 4 giorni di fila in diversi punti strategici della città) mi ha fatto sospettare che qui la festa sia molto più sentita che in Italia. Il mio amico Luis, che è praticamente il mio informatore numero 1 per quanto riguarda i misteri culturali del Portogallo, mi ha spiegato in breve cosa è successo il 25 Aprile: gli stessi militari al servizio del regime hanno organizzato un colpo di stato per rovesciare la dittatura, con l'appoggio della popolazione. Le persone, per le strade, infilavano garofani rossi nelle canne dei fucili: il regime si è arreso e la rivoluzione (unica al mondo nel suo genere) conta un numero di vittime pari a soltanto 4 morti. 



Il governo provvisorio che è stato poi costituito si è dato uno stampo di matrice molto socialista; e questo aspetto della cultura portoghese si vede ancora, in molte sfumature del pensiero comune e dell’orientamento politico generale del paese. La rivoluzione dei garofani, dunque.



Qui ad Evora, la città ha organizzato tre giorni di concerti distribuiti in varie parti della città ed uno spettacolo di fuochi artificiali nella piazza, allo scoccare della mezzanotte fra il 24 e il 25 aprile. Di fatto, la rivoluzione vera e propria è cominciata proprio a quell’ora: e mezzanotte e venti del 25 aprile 1974, alla radio ( Rádio Renascença) suona la canzone popolare “Grândola, Vila Morena” (dichiarata illegale dal regime in quanto “alludeva al comunismo”). E’ il secondo segnale dato dai militari, il vero inizio della rivoluzione. Il primo era stato, alle 22:55 del 24 aprile, la canzone “E depois do Adeus” trasmessa dagli Emissores Associados de Lisboa: il via alle prese di posizione. E così, in una notte, cambia la storia del paese.



Mi ha sorpresa incredibilmente come i portoghesi sentono lo spirito del 25 aprile. La piazza di Evora era talmente piena che per trovare i miei amici ho dovuto praticamente farmi strada a gomitate; sotto il palco c’erano tutti, o quasi tutti, gli studenti della città (Erasmus e portoghesi, insieme). Ho riconosciuto compagni di classe e conoscenti. A mezzanotte, il concerto finisce e si fa silenzio. Iniziano i fuochi artificiali. Comincia a suonare la canzone che diede il via alla rivoluzione, e nel silenzio generale i portoghesi cantano. Alcuni ragazzi regalano garofani. E’ stato davvero, davvero emozionante, per tutti noi studenti stranieri.

Mi ha fatto pensare, in effetti, a come noi sentiamo il nostro 25 aprile. Al fatto che molte persone, in Italia, non sanno bene neanche a cosa si deve questo giorno di festa; e al fatto che politici e intellettuali hanno più volte proposto di eliminarlo. Come se si potesse eliminare la storia. E penso che qui in Portogallo, il giorno dopo, alla fine di un concerto Ska il gruppo ha suonato “Bella Ciao” (si, in italiano), e tutti noi italiani abbiamo cantato. Un’amica nepalese mi ha detto che assolutamente, per favore dovevo insegnarle quella canzone. Qui, ed in Italia dimentichiamo.
Sono davvero grata per aver avuto l’opportunità di condividere questo momento con il popolo portoghese, e per aver potuto riflettere un po’ di più sul mio paese. E’ stata una settimana molto, molto intensa.

Nel prossimo episodio: il jantar de gala.

Beijinhos!

PS: Se volete saperne di più sulla rivoluzione
https://pt.wikipedia.org/wiki/Revolu%C3%A7%C3%A3o_de_25_de_Abril_de_1974

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